Tra circa un mese, debutterà sugli schermi spagnoli, oh, Penisola iberica che allieti il “lievitio”, calda t’arrostisci in me… Red Lights, seconda opera, comunque primaria, di Rodrigo Cortés.
Cinerepublicato qui, ha già spaccato la Critica, fra entusiasmi e “poco accorati”.
Agilità di prime rinomanze già schiarite dalle “nebulose” invernali, nell’ebbra contemplazione di questo rintoccar, caldo, d’un Gennaio insipido, ove le foreste son “innervate” dai venti d’una Primavera remota ma che, alle porte, “scardinerà” le nebbie, i vagiti di nuovi film annunciati, anche loro già da “storicizzare” negli archivi cinefili futuri per chi sarà saldo e mai saturo di memoria, e sale ancor poco affollate, perché gli incassi, a detta degli esercenti, son “magri” più di chi è logorato dalla bubbona peste di vite “acclarate” nel tedio più “sovrano” senza sovranità.
Tossisco, di “cipigli” m’arroc(c)o in una fronte che mi “scalda” di fonti rinfrescanti, e mi “pargolizzo” in già soffici colazioni perché agisco solido fra vitree “fantasmerie” d’un corteo ch'”armeggia” solo di benevolenze presuntuose, di “stabili emotività”, come dico io, emostatiche nel termos.
Ah, sono un tipo docile quando m’abbuffo di “rabbiosa” irriverenza, il mio gusto polemico “papilleggia” da un pulpito d’onnipotente fame onnivora.
E son invece poco dolce quando “sedato”, e m'”ingolfo” di troppi croccanti, perché non impenno ma “panneggio” troppo ad appannaggio di chi mi “bonifica” solo di sguardi pietistici a “consolar” la mia buona creanza, ch’è invece crater vulcanico di fulvo baglior da colorato circo.
Ah, la maga Circe, quella Donna è “strega” di malocchi! E turlupina Ulisse perché si labirintizzi con Minosse, ah sì, credetemi, vorrebbe disossarlo & “sagrestarlo” nella “credenza”… alle sue malvagità.
Le mie sigarette Chesterfield, un po’ “dipinte” e mal incartate, un po’ rosse come una di nome Rochelle, quasi quanto il cioccolatino Rocher, placan l’ira che, appunto, troppo s’adira e poi ti stira affinché tu non possa “stirarlo”. “Stirarla”, è meglio.
Abito in un palazzo di sette piani, ma non sono un nano, sebben Biancaneve abbia le “chiavi” dell’attico “a Ciel sereno”. M’innamorai di Lei in un “colpo di fulmine”, ma ancora non ho “colpito”.
Eppure, “scalpito…”. Da “Dondolo”.
È un palazzo provvisto di molte “sviste”, ci sono uomini sposati con donne “cornute”, e ragazzi che van a scuola a disimparare la loro infanzia.
Ma ciò che più m’irrita, son i due ascensori occupati.
Alcuni, infatti, di chiacchiericci sul pianerottolo, li “spengono” sempre sul “rosso“.
E, il sali-scendi osmotico vien soffocato dal loro spettegolare.
Peggio del Cinema a luci rosse, son allucinanti!
Mah, comunque, la vita va avanti.
Venerdì sera, è stato presentato, in anteprima mondiale, la seconda opera, molto attesa, di Rodrigo Cortés, Red Lights.
Un film misterioso del quale, solo a grandi linee, ne abbiam “saggiato” una striminzitella trama, e un teaser cripticissimo.
La produttrice ha asserito che il film farà molto parlar di sé ma, sino alla proiezione ufficiale, ha anche dichiarato che l’avevano visto solo sei persone, regista compres(s)o.
Due investigatori del paranormale (Weaver e Murphy, non Eddie, bensì il metafisico, appunto, Cillian/Inception, il ragazzo della cabala e “autore” del libro per vecchiette, “Come leggere i sogni e vincere al Lotto”), cominciano a ossessionarsi sulle imprese “sovrumane” di un sedicente (?) veggente “cieco” (Robert De Niro). E, intanto, strani accadimenti, (non) accadono, fra “sedute”, forse qualche “posseduto”, ombre notturne e ragazze innamorate ambigue come la mela del Peccato.
Pare che, stando alle prime reazioni, il film, più che non convincere, abbia lasciato una sensazione di “basitezza” inspiegabile.
La pellicola di Cortés, al momento, tranne per il mercato spagnolo (dovrebbe uscire nella penisola iberica il 2 Marzo per la Nostromo Pictures), non ha alcun distributore internazionale.
Occasione giusta, quindi, per i compratori, per “agglomerarsi” alle “prime”, per visionare il lavoro del talentuoso Cortés e far a gara d'”asta” per acquisirlo.
Ah, invece, molti di loro, annoiati e perplessi, han disertato la sala dopo appena mezz’ora.
La Critica, al momento, sospende il giudizio, aleggia “aria” di grande indecisione attorno a quest’opera.
Alcuni ne lodano il coraggio, l’indipendenza-intraprendenza creativa totale del regista, altri l’han già “sbertucciato” per il suo improbabile, “ridicolo” finale.
Son però tutti d’accordo nell’ammettere che il film meriterebbe una seconda, più riflessiva visione, che molte immagini sono pura cinematografia di pittura quasi astratta, che la ridondanza di certi soliloqui non son affatto “diuretici”.
Ma tutti, o quasi, stroncan l’insostenibile combattimento in un bagno, troppo violento ed esageratamente ridicolo.
Elogi anche per gli attori.
La Weaver? Solita “ghostbuster” di profonda professionalità. Murphy? Per la prima “volta” protagonista, e magnetico.
De Niro? Potente e sulfureo, una presenza “presente” anche quand’è assente, palpabile come il suo Louis Cyphre di Angel Heart.
Film che, quindi, dividerà.
Sicuramente, per i patiti del genere, e non solo, imperdibile, a prescindere dall’effettiva qualità che “giudizieremo”.
“Impietosi?”.
Taluni, han rimproverato a Bob d’aver scelto l’ennesimo film, forse non necessariamente “brutto”, ma sicuramente “sbagliato”. E ora perfino dubitano che sia a still good actor, ancora un bravo attore.
Altri han “paragonato” questo strano, magico puzzle a The Prestige, ma affermando che è ben lungi dal raggiungere la fascinosa “perfezione” di quel modello “insuperabile” nolaniano, ch’era invece profondamente “serio” nell’affabular d’immaginazione onirica le certezze “cartesiane, anzi, che più sapientemente sapeva mischiare le carte, senza mai cadere “nel ridicolo involontario”.
Espressione che, invece, torna sovente, per questo “insolubile giochetto” di Cortés.
Perché dichiaratamente “furbo” e “insensato”.
Ma, in fondo, la vita ha senso? I matematici & la Scienza ortodossa hanno forse risposte inappellabili? Perché pullulan sempre più libri e programmi sui “fenomeni'” della nostra bizzarra, e “bizantina”, Terra?
Se l’avesse girato Lynch, sarebbero già lì a paluderlo con occhi commossi ed esterrefatti.
Ecco qui, invece, due recensioni parzialmente positive che, però, non si sbilanciano troppo… pur andando fortemente in controtendenza rispetto alle “maligne” cesoie dei primi severi recensori.
A moltissimi, invero, non è affatto piaciuto, ma me ne frego.
I critici, spesso (e asessuati, o “assuefatti”) badano a non imicarsi i “colleghi” acclamando ciò che non è generalmente “piacevole” o “bello” secondo antichi dogmi e canoni vetustissimi.
Preferiscono accordarsi all’intelligentia che va per la maggiore.
Meglio il “Do” minore.
Ecco, però, già alcune recensioni favorevolissime:
Questo il primo full trailer spagnolo, appunto:
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Questo, nuovo, identico però già in inglese:
Altri voti alti per il film?
Collider
, The Playlist, Ioncinema, Geektyrant, di cui abbiamo anche la videorecensione:
Stefano Falotico
Tags: Cillian Murphy, Horror, Mistery, Red Lights, Robert De Niro, Rodrigo Cortés, Sigourney Waever, Thriller