Be’, qualcuno dirà “sfiga”, ma è meglio che “pelucchiarsi”, dunque spelacchiarsi nelle “spelonche”, la figa tanto agognata.
Ah, come di quella sorseggiano, sorridendola.
Mah, ho sempre creduto che gli Oscar siano una festa ove un bell’Uomo, cioè me, se ne sta stravaccato sul divano a vaneggiar, e aspetta che colui, per cui tifa, vincerà.
Non tutti son meritati, già. Ma è meglio che metter il dito fra moglie & marito.
Ah, quanti appuntati ci sono, e quante donne appuntine che non si fan cocer a puntino.
Io, invece, scommetto sul più “simpatico”, spesso quello che nessuna ragazzetta vedrà mai con la statuetta.
Sebben, si chiami, semmai Vanessa, e di sua nudità statuaria è “le(on)essa”.
Suvvia, è un via-vai di attori che si scambian falsi complimenti e dalla mente spesso poco fervida, ma avida.
Fatto sta che, questa Notte, almeno, non prendo le botte, e il mio “borbottio” guida sull'”ottovolante”.
Voglio ricordar per voi due momenti per cui valga la pena di vivere.
Sì, “Lui” s’impenna quasi sempre, nonostante gli anni passano e le passere passeggiano.
Ma, oltre quell'”alzarlo”, io m’alzo in gloria, quando questi qui, “lì” a tutti lo misero.
E, il Clint, indimenticabile…
Il caro canale degli Oscar(s), non ci permette d’incorporarli, peccato…
Firmato il Genius
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