Ah, bofonchian di rabbie, col “ciangottarle” vivrete insaccati, “addobbati” con la gobba nel mar che si fregerà d’altre avventurelle a Fregene, con una Ferillona dal sorriso virago a cui “stender” un sorriso “ardente”, ben “basculato” nell’ormone calduccio che sgranocchia i propri “cantucci” senza ardimentose, toscanacce “Maremme…”.
Eh sì, vi conosco, come vi crogiolate al Sole, sparanzandovela col “limoncello” d’un “plenilunio” col vento “in poppa”.
Beati voi, che v’eccitate per le ciabatte e sempre v’arrabattate, poi battete le mani alla vostra immagine allo specchio per non abbattervi.
Sì, ne vidi di “oblunghi”, meglio il mio “nasoneggiar”, tarzaniamente (in)civile che “sorvola” e ha svoltato nell’umorale fra immorali visioni senza “gentil” visoni e amoral gaudio al Ciel che ho in grembo e batte al tonar della mia Madonna senza amari Ramazzotti.
Sì, vidi vergini “accoccolarsi” al cioccolatone, e il platino “pattineggiò” sulla “stecca” mandinga, vidi fiamminghe “detergersi” in un film di Bergman, e Woody Allen gustar “al mascarpone” un film di Vin Diesel, elucubrando che Eva Mendes è sicuramente più gasata a letto di Diane Keaton & Mia Farrow. Donne “mestruative”.
Vidi la piattaforma celeste “ozonizzarsi” nel MySQL, e Harrison Ford rimbambirsi dietro una “bambina” che lo mantiene “ben tenuto”. Visto che fisico? Ha settant’anni e ne dimostra venti di meno, togliendo le rughe… sì, la “tartaruga” ancora c’è, è uno sveglio il Ford e guida la Porschettina sulle scogliere di Dover suonando il clacson a tutti i trogloditi con la Land Rover.
Vidi “presidenti” pagar bene per una cena “al caviale”, più “al cavallo” direi, e far i moralizzatori con la Sinistra, e Giorgio Gaber mordere il seno di Lilli Gruber prima d’espirare.
Vidi Tim Roth fottersi Uma Thurman alla garson, e Sylvester Stallone combattere un Wolf a Garrison.
Vidi Gerry Scotti tastar il culetto di Jo Squillo, e sentii gli squilli di “tromba” quando passa il Papa.
Sì, Rita Pavone non ha mai pavoneggiato, “gianburrescava” con “Viva la pappa al pomodoro”, sposando poi un Teddy Reno, così come volevano i fratelli (e zii) Caponi de La malafemmina…
Monty Brogan, recitava così:
Sì, vaffanculo anche tu.
Affanculo io? Vacci tu! Tu e tutta questa merda di città e di chi ci abita.
In culo ai mendicanti che mi chiedono soldi e che mi ridono alle spalle.
In culo ai lavavetri che mi sporcano il vetro pulito della macchina.
In culo ai Sikh e ai Pakistani, che vanno per le strade a palla con i loro taxi decrepiti! Puzzano di curry da tutti i pori; mi mandano in paranoia le narici! Aspiranti terroristi, e rallentate, cazzo!
In culo ai ragazzi di Chelsea, con il torace depilato e i bicipiti pompati, che se lo succhiano a vicenda nei miei parchi e te lo sbattono in faccia sul Gay Channel.
In culo ai bottegai Coreani, con le loro piramidi di frutta troppo cara, con i loro fiori avvolti nella plastica: sono qui da 10 anni e non sanno ancora mettere due parole insieme.
In culo ai Russi di Brighton Beach, mafiosi e violenti, seduti nei bar a sorseggiare il loro the con una zolletta di zucchero tra i denti; rubano, imbrogliano e cospirano. Tornatevene da dove cazzo siete venuti!
In culo agli Ebrei Ortodossi, che vanno su e giù per la 47a nei loro soprabiti imbiancati di forfora a vendere diamanti del Sudafrica dell’apartheid.
In culo agli agenti di borsa di Wall Street, che pensano di essere i padroni dell’universo; quei figli di puttana si sentono come Michael Douglas/Gordon Gekko[1] e pensano a nuovi modi per derubare la povera gente che lavora. Sbattete dentro quegli stronzi della Enron a marcire per tutta la vita!!! E Bush e Cheney non sapevano niente di quel casino?! Ma fatemi il cazzo di piacere! In culo alla Tyco, alla ImClone, all’Adelphia, alla WorldCom…
In culo ai Portoricani: venti in una macchina, e fanno crescere le spese dell’assistenza sociale. E non fatemi parlare di quei pipponi dei Dominicani: al loro confronto i Portoricani sono proprio dei fenomeni.
In culo agli italiani di Benson Hurst con i loro capelli impomatati, le loro tute di nylon, le loro medagliette di Sant’Antonio, che agitano la loro mazza da baseball firmata Jason Giambi, sperando in un’audizione per I Soprano.
In culo alle signore dell’Upper East Side, con i loro foulard di Hermès e i loro carciofi di Balducci da 50 dollari: con le loro facce pompate di silicone e truccate, laccate e liftate. Non riuscite a ingannare nessuno, vecchie befane!
In culo ai negri di Harlem. Non passano mai la palla, non vogliono giocare in difesa, fanno cinque passi per arrivare sotto canestro, poi si girano e danno la colpa al razzismo dei bianchi. La schiavitù è finita centotrentasette anni fa. E muovete le chiappe, è ora!
In culo ai poliziotti corrotti che impalano i poveri cristi e li crivellano con quarantuno proiettili, nascosti dietro il loro muro di omertà. Avete tradito la nostra fiducia!
In culo ai preti che mettono le mani nei pantaloni di bambini innocenti. In culo alla Chiesa che li protegge, non liberandoci dal male. E dato che ci siamo, ci metto anche Gesù Cristo. Se l’è cavata con poco: un giorno sulla croce, un weekend all’inferno, e poi gli alleluia degli angeli per il resto dell’eternità. Provi a passare sette anni nel carcere di Otisville.
In culo a Osama Bin Laden, a Al Qaeda e a quei cavernicoli retrogradi dei fondamentalisti di tutto il mondo. In nome delle migliaia di innocenti assassinati, vi auguro di passare il resto dell’eternità con le vostre settantadue puttane ad arrostire a fuoco lento all’inferno. Stronzi cammellieri con l’asciugamano in testa, baciate le mie nobili palle irlandesi!
In culo a Jackob Elinsky, lamentoso e scontento. In culo a Francis Slaughtery, il mio migliore amico, che mi giudica con gli occhi incollati sulle chiappe della mia ragazza. In culo a Naturelle Riviera: le ho dato la mia fiducia e mi ha pugnalato alla schiena, mi ha venduto alla polizia, maledetta puttana!
In culo a mio padre, con il suo insanabile dolore, che beve acqua minerale dietro il banco del suo bar, vendendo whisky ai pompieri inneggiando ai Bronx Bombers.
In culo a questa città e a chi ci abita. Dalle casette a schiera di Astoria agli attici di Park Avenue, dalle case popolari del Bronx ai loft di Soho, dai palazzoni di Alphabet City alle case di pietra di Park Slope e a quelle a due piani di Staten Island. Che un terremoto la faccia crollare, che gli incendi la distruggano, che bruci fino a diventare cenere, e che le acque si sollevino e sommergano questa fogna infestata dai topi.
Monty: No… No, in culo a te, Montgomery Brogan. Avevi tutto e l’hai buttato via, brutto testa di cazzo!
Datemi, datemela… Lea Michele e vedrete, Lei soprattutto “lo” vedrà! Altro che Uomo della Michelin!
Sì, dai Jack, il nostro Nicholsone… non giri più film e ti fai crescere la panza ai “palazzetti dello sport” a magnarti i Lakers con la tua risatona!
Ricordati, Jack! Son state le zoccole a fregarti… adesso, quel bamboccione di Clooney fa lo smargiasso, ma tu hai recitato con Marlon Brando e, a conti fatti, sei molto più simpatico di tutti.
Here I go out to see again
the sunshine fills my hair
and dreams hang in the air…
… No need to run and hide
it’s a wonderful, wonderful life
No need to laugh and cry
it’s a wonderful, wonderful life
No need to run and hide
it’s a wonderful, wonderful life
No need to run and hide
it’s a wonderful, wonderful life
wonderful life, wonderful life
D’altra parte, quando “gironzolo” su un sito porno, ho sempre tre opzioni che mi “scervellano”: se scegliere di guardarlo in streaming, se far il download, o comprarlo allo stesso prezzo delle prime due “possibilità”, per onanismi a gogò e al déjà vu.
Firmato il Genius
(che qui, vi ha anche “wikipedizzato“)
Tags: Jack Nicholson, lea michele, Monty Brogan