Ah, altezzosi siam tutti quando, nottambuli, c’involiamo in una visione senza una in visone che “oscura” di tette la televisione, o solo un’altra evasione.
Ma il Tempo non scappa, sebben gli scappi la pipì.
Egli “farfalloneggia”, coccolando lo spumante col cotechino, rinnovandosi come a San Silvestro, perché siam maldestri e sbattiam la testa. La Luna, sì, come dico io, c’allupa, ma solo Al Pacino conosce il luppolo.
Egli scende dalla macchina “arruffato” nei suoi capelli spettinati, per recarsi in Via Pettinesse ove potrà amare il silenzio senza le chiacchiere di Anna Pettinelli.
Al, al momento, “pettina” quella di Lucila, con cui s'”incuba” un po’ “infante”…
Sì, con Lei, sfilò a Venezia, ben “impomatato”.
Ah no, non è vero che Al, nella sua mirabile-mirabolante carriera, ha interpretato solo personaggi “mafiosi”.
È proprio la camicia bianca a “tradirlo”.
Egli, anche un po’ “ingobbito”, arriva/ò così…
Ah, “riprendo” un mio amico che lo identifica per quello che (non) è…
Sai, in molti son abituati a identificare le persone secondo un “ruolo”, e qui risiede l’intoppo. Siamo molti personaggi, non possiamo, anche quando siam “topi”, esser associati a un topos. Pacino, come tutti, è uno e centomila, sì, siam pirandelliani. Cosa dovremmo dire dei suoi poliziotti stanchi, allora? Ah, Serpico, Vincent Hanna, Will Dormer, non mi paion affatto criminali, tutt’altro, eh eh. Senza parlare dell’intelligente e integerrimissimo avvocato incorruttibile Arthur Kirkland. Sì, e giustizia pertutti. Lo sia! E, giustamente, Al è giusto proprio perché non si “giustifica” in una facile etichetta.
Forse, Pacino risiede nella sua grandezza, ma non se ne “seda” e neanche si “siede”, perché è Uomo da Vittoria Coffee…
Zuccherate tutto, e rinverrete ad Al o solo “lo” troverete, anche trotterellando. Fatelo anche voi, “trovatelli”.
Firmato il Genius