Lunga prefazione quanto il tuo cortometraggio che dura pochi minuti poiché eiaculazione precoce di sfondo nero!
Ah ah!
Basta con le donne, il tonno e la minigonna! Voglio il Cinema senza cremine né cremosità. Evviva Russell Crowe! Rude! Biblici, siamo in bilico. Non in ballo, miei belli!
Come sta? Male, un mare di merda, come Johnny Utah nel Point Break. Lei invece? Bene, come Carmelo amletico il pugliese. Ah, allora ci gustiamo un Russell Crowe? Non facciamoci i pompini a vicenda!
Non è un pulp fiction, non è un polpettone né un peplum ma un sandalo a paraculi scoperti!
Giù di botte(ghe)!
Come lo preferisce? Asciutto, cotto, al limone o con la panza? L.A. Confidential? In confidenza, non vale un salmone affumicato!
Momento decisivo nella carriera di Russell Crowe, il neozelandese venuto dal nulla e, nel giro d’una manciata di film, a far incetta di riconoscimenti e grandi ruoli.
“Fallisce” con Insider, ottiene solo la nomination. Un’interpretazione clamorosa, camaleontica in stile De Niro. Un ricercatore che, dopo una confessione a “spifferare”, viene tormentato dai nemici della sua multinazionale.
Non è rima baciata, ma una vita rovinata, sul lastrico infangata. Colpa del tabacco! Non fumare sigarette avvelenate nel Cancro delle soffiate. Ah ah!
Ma non demorde, a costo di perdere anche dei chili… ah ah, si chiama “dimagrimento da immedesimazione del mettiti nei miei panni, mia moglie m’ha lasciato senza la custodia dei figli ma, in compenso, son stato affidato al sociale. Lì, riesumo ricordi da non macerare”.
Così, “macina” una guerra legale, ossessiva, da fil del rasoio, appaiandosi al grande Al Pacino. Quest’ultimo, in una delle sue interpretazioni maggiormente misurate m’altrettanto efficace. Anzi, di più. Sibila diabolico di rabbia nei patti giudei da giornalista prima “servo” e quindi di nuovo Serpico.
Molleranno entrambi, travolti dall’ingiusta “legge” a privilegi di chi sta in alto e soprattutto comanda l’audience di massa.
Russell perderà ai punti, ma ricucirà il torto nella pelle sudata del gladiatore titanico.
Ecco il Denzel che spunta a farlo nero! Il Training Day, pischello di un pisellone, mio Crowe. A sputtanare la sua schizofrenia da beautiful mind. A fargli saltare le cervella perché voleva intascare l’Oscar in modo “matematico”.
Ah, c’è Washington, l’algebra del dotato… attore che nasconde la Magnum da trenta… nell’applauso-metro!
Invero, Russell è sempre stato un picchiatore da Cinderella Man, che sono queste allusioni con tanto di finto tonto da Stephen Hawking?
In poche parole, la vita è come un libro di filosofia. Per quanto tu possa impararlo per l’interrogazione perfetta da 110 e lode, troverai sempre della polvere sospetta su tua moglie. Che ha studiato lo sperma più pragmatico, salvo contraccettivo della bocciatura, previo aborto del bel malloppo in precoce eiaculazione “estratto conto”. Eh, sì, la previdenza. Le divine provvidenze d’un Dio, appunto, che “intervenne” per evitare “evirazioni” da una che poi ti avrebbe obbligato al divorzio, mio “Abramo”.
Sempre a dissertar di coiti, la colite, la gastrite, la cocaina, sul carino e aggiustar i cardini dello stipite. E Carducci? Rivogliamo il pargoletto, non questi porchetti! Ridatemi la gola! Me l’hanno tagliato!
Per non spegnersi da coniuge non da te attizzata, ieri Notte l’amante ha appiccato il fuoco al suo ombelico. Ma non è venuto neppure “quello”.
Ah,altrimenti eran guai e cazzi da mantenere. Sì, anche in caso di figlia femminile, se non hai soldi, come poi si fa?
Al che, sconsolati, c’affideremo al Russell di Aronofsky. Come si suol dire, si salvi chi può. Salpiamo con l’Arca e Noè ai Matusalemmi, ai salami e a Vincenzo Salemme.
Insomma, se butta male, buttiamoci in mare. Qualche sirena troveremo. Speriamo non della Marina a ritrovarci come “scatole nere” della cranica carcassa. Siamo da cronaca rosa. Da fiocchetti azzurri! Non siamo dei negri! Che volete? Che lavoriamo da schiavi e non chiaviamo? Basta, il troppo stroppia, ti stropiccio e te le strappo pure col purè.
Che casino. Quest’esistenza era meglio condurla in casina. Da quando mi son rimesso in “moto”, patisco solo più soffocamenti e apnee.
Non faccio pena perché uso le pinne e mangio una penna all’arrabbiata con stile puttanesco dal “ridermela” sotto i baffi e anche di “secondo” alle cozze. Non ricevo il dolce, ma lecco una banana da solo. Dicesi masturbazione ai frutti di bosco.
Ricordate: sono un genio di “specialità”, sono la piovra che provoca e rimane un inchiostro non smacchiante, sfoggio la credenziale di ottimi libri pubblicati da ripescato e a prendere tutti i detrattori a “testate”. Sì, in quei quotidiani, nello spazio “Spettacoli” è un allagamento di ovvietà da lasciar sgomenti.
Preferisco le gomitate a chi vorrebbe “imbarcarmi” nel suo gommone da “bagnanti” stupide che “masticano” nella gomma riciclata del ciclostilato.
Non mi dai credito? Abbiam perso anche le banche!
Sì, non mi svendo per pigliarla… come viene e in modo “avventato”. Sì, la storia del dove “tira…” il venticello.
Di mio, “vengo”, vorrebbero che morissi ma posso solo che esserti svenevole, Donna.
Da me, tienilo a mente e anche “dentro”, lo avrai sventolante.
Anche quando vestirai una vestaglia attillata. Più aderisce, più ficca liscio.
Già. Gioca la Nazionale e la bandiera è patriottica nel tricolore sullo stringersi nel tifo caloroso. Voi siete così. Preferisco tutti gli inni nelle donne mondiali. Nelle calze a rete insaccate.
Su questa cazzata, o cazzate che “dar” si voglia…, mi congedo. Non ho ecceduto… detta fra noi, sto cedendo.
E l’uccello sta colando… A picco? A due di picche?
No, ad appiopparvelo planando pian piano, mie donne d’altopian(ofort)i.
Ah ah. E qui ci sta la risata Tonino Accolla in faccia Eddie Murphy formato “Vai a prendere per il culo un altro. Tu dammela con quell’altra”.
Orgia? No, il litorale di Ostia.
Sì, so ironizzare sulle mie grandi e piccole sciagure, la vita riserba pochi grembi, molti reparti di maternità per le donne che non usan precauzioni, da cui il detto “Se azioni, devi azionare il fe(re)t(r)o, colpevole della frizione”. Sì, le donne frignano per un “uomo” sicuro di sé, si lamentano se ha troppe palle perché gliel’estraggono durante l’ingravidamento e gemono ancor prima d’ovulare nel parto che spesso è cesareo per smorzare altri patimenti. Molti di questi non rispecchiano l’interno cosce, né le interiora del dolore. Sono suggestioni.
Sì, molte assistono alla “collega”, assistita da “Madre Coraggio” ancora prima di diventar la “testimone” Milf generante e poterne soffrire il seno ingigantito da congetture e confettura. Spesso, generano solo geni(tori) malati da propagare di pessima “educazione”, più che malsana da sputar al figlio già nell’utero “in naftalina-innaffiato-detergente intimo da Edipo sull’adipe-abluzione-suzioni di pancione levigato nel modellante dietro abiti smagrenti… che arpie! Arpa! Suonagliele!
Da tali “benedizioni”, nasce appunto la nostra generazione. Tutt’al più stimabile perché ha avuto troppo dai genitori, quindi “passiva” per non denunciare il Male tramandato del già malessere post-sessantottino… figuriamoci se la madre indossa la quinta e ha la prima elementare, femminista semmai è sessista e castratrice anche da viali del “Vai con Dio, amigo, grazie per la minchia, una buona amicizia da micini”. Sì, camionisti di Viagra “pneumatico”, quelli “sgommano”, eh! E accelerano nel raddrizzarti.
Gli “adulti”, della cui “classe” dovrei appartenere per anagrafe ma non per “grafia” mentale, essendo più maturo di loro ma meno vecchio, stimolano la diuresi perché ti sollecitano solo a farti “valer” da “duro”.
Vai al bar e senti frasi da “lord” dei castelli della Loira, peni “pensanti” del topo(s) “Lorena è renna di mie antenne nell’altalena con le candele al cocktail frizzante”.
Mah, sarà un problema di lampadari del locale. Sono inter-mittenti, emettono afasici e lunatici. Se la Luna è piena, la riempi, altrimenti meglio i pannelli solari. A cui preferisco comunque i lucernari nei loculi del cimitero. Sì, viver nelle tombe èmeglio di questi tipi da tombini e abitacolo di macchinone. Uno di questi, ad esempio, è nato a Piombino ma vuol bombare di “piombo”. Ma non lo dà a vedere. Le donne gli piomban addosso anche quando veste come al funerale. Quante macchinazioni, come in Parlamento! Ha ragione Battiato Franco. Ci son troie ovunque!
Com’è possibile? Sarà un pilota “automatico” dell’aviazione. Sì, quando “vola”, spara a pelle, si chiama istinto appunto mammario dell’ingranar la marcia. Al che, mi viene il dubbio che possa essere un carabiniere. Eh già.
A ben pensarci, ha la carabina nella “fondina” di grilletto “facile”, quindi è per “forza” uno da “bambine”. Non c’è la rima ma la trombatona. Hanno anche le trombette. Che bamboccioni questi erettivi. Da me, non possono esigere nulla. Solo svuotarli.
Con tanto di marcette. Appunto. Se son marci, marciassero di niente.
Detta come va detta: è uno sporco Mondo, figli di puttana. Non mi renderete incestuoso al suo magma.
Alla lava di quest’accoppiamenti “sotterranei”, prediligo il ragno. Il ragno non deve neanche spolverare le ragnatele. Sta per i cazzi suoi nel soffitto e non scende fra gli asfittici.
L’unico problema è che talvolta farfuglia nell’appiccicare le mosche. Una fissa che deve sbrogliare ogni volta che le affigge. Mah…
Quindi, stia zitto e mosca. Meglio un moscone alla Capitale dell’ex Russia.
Sì, in poche parole… la guerra fredda fu “prodotta” dai guerrafondai e io amo fiondare…
Su quest’ambiguità, v’abbandono al palmo di naso perché dovete saperlo: non palmate ma indossate tutti i “pantaloni” che mentono anche quando sono “pronunciati” di “bernoccolo”.
Ah, da zoccole durissime…, vedi?
Non è (con)veniente. Prima, devi slacciare la cerniera e potrebbe rimanere incastrato.
Fidatevi. Vi successe. Per me, invece, è sempre un (suc)cesso.
Buona notte e lava i pattini dopo i piatti. Devi pattinare sulla mia argenteria.
Devi lucidare ma non leccare. Ti leccherà il direttore, segretaria.
Da me, solo una sviolinata col mandolino di come ti ho già scordato ancor prima d’averti ficcato in lavatrice e scatarrato. Quale chitarra! Il tartari ai denti? La dentiera!
Altre che corde vocali. Il tuo orgasmo fu stonato col mio bon ton. Vai sol che scaldata. A novanta? No, giriamo la manovella.
E centrifughiamo? Che facciamo di fighe? Non faremo proprio nessun voltaggio. Io volto a sinistra, tu di Destra, e accavalli perché non si noti al Centro. Storico? No, sei stoica. Prima o poi la offrirai in bella vista?
Non credo. Sei asessuata e anche assatanata, quindi un Angelo.
Grazie, condoglianze, evviva la doglia, abbasso le voglie, su con la noia.
Soprattutto se la Donna è malinconica. Sì, più “piange” e più va consolata. Basta con le anoressie da insalate. Saltiamole addosso di “pomodoro”.
Sei diretta?
Ecco il diretto? Un pugno? No, un treno per Prato.
Vicino a Firenze?
No, provincia e basta con le discriminazioni.
E poi diciamocela: questo Cinema dei santini è solo che oppio per il popolino.
Voglio le tette, basta con le epopee e Poppea.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- La Bibbia: Salomone (1997)
- La Bibbia: San Paolo (2000)
- La Bibbia – Giuseppe (1994)
Il bue è asinello. Ci vuol la zappa!
Altro che Gesù.Non bestemmiare il Cristo.
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