In camuffa, ti sbeffeggio mio buffon’, io son l’impero del Sole nel tuo rimpianto, la croce celtica annodata a tua cravattina e la Luna di Farrell Colin nel farti a colabrodo…
mentre sulle donne il “mio”, colante e sculacciante, proboscide d’elefante, mette le corna fra tanti collant
Questo Mondo è invaso da invasati. Propugnan leggi razziali coi pugnali in mano e, a manetta, son maneschi.
Di mio, son burrascoso, se irritato… a te pe(rma)loso, arricciato in ciuffo altero per atea sfacciataggine d’avaro in tal amenità di umanoidi. La gente mi copre di vergogna ma io vivo nella c(ucc)agna, insisto nell’incagnirli e, in cagnesco, latro mentre li vomito nelle latrine, ove si rassoderanno a novanta per pulir gente che cagò storto nel gabinetto pub(bli)co. Non mi agogneranno mai! Ah, analmente ne son pirata e “farabutto” in tal umanità brutta. E rutto, ché mai sarò rotto da voi “dottori”. Agguanto una pantera e di lingua “sguaino” per “sterzar” la marcia nel “tirarlo” senza freni in mezzo alla giarrettiera. Quindi, “sbuffo” come le caffettiere a “evaporarlo” di “ferro da stiro”, versando amarezza a una già “scucchiaiata” per mischiar lo “zucchero” nell’aroma caldo, “fragrante” e leggiadro di tensione “idrica”.
Ebollizione e la pentola “scopa” a pressione, bollente lagrima la patata sbucciata, da me sedotta, abbandonata e poi, con panna montata, nel sorbetto digerente per un’altra “ardente” cucinarmela.
L’addento e lì, dentro, son “scarpetta” col sughetto e sfilatino del roast beef srotolato e farcita in farine della mia “sacca”. Tu, bovino, sbavi ma devi star bravo se non vuoi che consoli la “bua” della tua bella con la mia Bestia infornata ove, a “lievito di birra”, pian piano-delicatissimo, si gonfia per “spararle” al “buio”.
Sì, sono la microonda idraulica, in quanto aulico letterato fra voi sgrammaticati iellati senza la caramella Elah, il gusto “mieloso” delle “palle” gustative con dolcezza snocciolata in cioccolato “fondente”. Io ballo, di burro le sbraco, e sbullono le baionette.
Una con me s’arroventa e il suo fidanzato scaravento, avventandomi poi su una pavona, forse di Padova, in questa “catenina” di Sant’Antonio e Montana Tony, ché a ventaglio è mitragliatrice fra voi che mi “ammirate” ma non le “irraggiate”. Siete “girasoli” volta-bandiera e non “gomma” nella Donna vampira ad aglio, olio e peperoncino, e non potete competere con me, oltre le barriere, ariete in canottiera e “marsupiale” a succhiarle in grembo alla lupa. Io, bocca di balena, bon vivant e gourmet di chef per paté in agnelline, come gatto in calore sul rosicar il fegato del pollo allo spiedo.
Io, formaggino nella pecorina, lana pregiata nel pascolarlo sereno e non tanto tenero.
Sono il bastone. Vecchietti, io le ustiono! A lenta combustione per una cottura di più lunga proporzione.
Sì, ammicco di piedini e condisco il contorno su rosolarle in tanto vino rosato. Che osé!
Porgo lor il pene formato roselline! La vasellina!
Le mangio senza posate, a capotavola sputo il rospo, tu annaspi e, annacquato vieni depurato dal mio imbuto a diluirle nel rubinetto frizzante dell’idromassaggio.
Sono uno stronzo di razza inestirpabile, miei biliosi io ce l’ho profumato e ficcato nel peluche infoiato.
Sono come Colin Farrell. Una faccia da culo, un “cazzone” come pochi.
Ed è per questo che le donne ne van matte. A loro non interessa come interpreta la parte ma come le pettina prima di “sborsarlo” fuori dalla patta.
Egli cala le brache, abbassa le tapparelle e tante ancora ne tapperà.
Si chiaman fighe di qualità, mica acquistate a basso mercato, bensì cotte a dover nel coito “scudisciato”.
Applauso!
Detta come va detta, sono un Bobby Cannavale.
Se mi fai incazzare, ti servo il gel meridionale con Bombolo al tuo bambolotto.
E questo film di Allen fa già cagare.
Jasmine è una Blanchett che piange sempre. Bisogna rabbonirla col fazzoletto. Su cui asciugarlo.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- Blue Jasmine (2013)
Colin la stende sul lettino dello psicoanalista e sfodera la biscia ad occhialuta. Mentre Baldwin si strappa il villoso pacioso. - Miami Vice (2006)
Fra le molte donne che scopò, Gong Li piacevolmente incanalò nello yacht. - Alexander (2004)
A caval del Colin.
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