“The Boxer” – Recensione

23 Oct

I pugni del “Rosario”

Non è un film sul pugilato, come non lo sono quasi tutti, neppure il pessimo Boxe con Gene Hackman.
Questo è The Boxer, che ha vari significati a ben “tradurlo”. Il combattivo, il “cagnaccio” di razza omonima, e anche le “mutande” che tengon “a mollo” le palle. Libere da “restrizioni” d’aderenti elastici troppo attillati alla pelle proletaria.

Si riunisce la coppia Sheridan-Day-Lewis, dopo le vincenti prove precendeti. C’è chi ha storto un po’ il naso, arricciando la bocca nella (bi)fronte aggrottata, perplesso dinanzi a un lavoro che forse vorrebbe scavar in profondità ma rimane effettivamente, nonostante gli sforzi (e i “forzati”) in superficie, dicendo, sussurrando, pronunciandosi-proclamando, “picchiando” appunto ma rimanendo poi zitto e dubbioso nel finale “aperto” e dispersivo di “lieto” turbato alla radice della rabbia e dell’I.R.A.

Storia come mille e non più una Notte.
Ritorno a casa con le ferite della prigionia. Danny e di nuovo la nebbiosa Belfast. Macerata di casini personali con una cascina e “odori” stantii di cantine, con l’amor dei tempi d’oro che non è più quello d’una volta.
Tutti un po’ invecchiati, non tanto di rughe visibili ma “a vista” nell’anima. La annusi a distanza che già “rovista” di tanti guasti e bulloni mal ingranati, non più sgranati come allora. Come l’alloro che fu degli attimi irraggiungibili e non più cucibili.
Puoi dannarti a crearti il valore ch’eri, a rappresentare un ideale, a “tirar” di corda e spezzar lo sterno di questi “simili” che t’appaion scheletri.
Ma Lei ti ama-non ama, non c’è più. Sta con un altro, l’ex tuo miglior amico. E che si fa? Ti spari? No, ti alleni, ti sfoghi divorando il “tappeto rosso” della celebrità che avevi toccato, sorseggi birra a litri, “a fiotti di sangue”.
Quante bugie e quanti sotterfugi, ancora fuggi. Devi, tanto sei (nel) dentro e nel “(mor)dente” che l’altro non può sapere. Deduce, intuisce di sospetti, ma non stai bene. Stai morendo ed è così.
Si va avanti per “caracollarsi”, per incollare quattro spiccioli a una casa del Cuore rovinata e sciupata.

Emily Watson a me non piace. No, non perderci la testa, te la spaccherai solo contro il muro. Ma sei un mulo, Daniel-Danny.
Un Flynn, forse un De Niro.   

(Stefano Falotico)

 

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