Tutta l’Italia che od(i)o marcatamente, smarco e “marchio”

10 Oct

Marco è il nome che ritrae alla perfezione la mentalità “dura” di questo stivale di “stalloni” italiani.
Da cui il modello Marcus, al quale Pamela Anderson “affilò” il “muscolo”, e poi tutta la “progenie” degenerata di nomi composti degli impostori: “Marcantonio” detto il Mastrolindo alla Brando Marlon con le Marlboro, Tognazzi Gianmarco, il marchese del Grillo, Anna Marchesini e quell’altro emulatore di PasoliniTullio Giordana nel fiume del Giordano… di suoi “battesimi” evangelisti

Marco viene invocato per le insufficienze renali di sua moglie Renatella, “infoiata” che cuoce il suo “marchio“, appunto, del Pollo Arena.
Sì, si credon tutti gladiatori delle arene, ma son solo nella rete.
A volte, “socializzano” di network per poi “bloccare gli utenti indesiderati”.
Da circa dieci anni, una “donna” mi perseguita di “stalking” perché, mentre ascolto il metallo pesante col walkie-talkie, “spizzicando” la “capricciosa” delle mie “olive sott’aceto”, lei accavalla alla Tv, mostrando “senza ritegno” un “pelo forbito” da giornalista che stimola la “cerniera” con le sue gambe di “ceretta”. La mia “cera”, sì, si “sbianca”, prima fu “impallidito” dalla malinconia “sonora”, poi “impallinato” nella rossa “robustezza”.
Si chiama Elvira, ed è mora. Con “permanente” di “mècherlo” nella “besciamella” (s)tinta.
Parla solo di Calcio, d’altronde è specialista di “sfere”, nel senso del suo seno di “boccia” promossa “a pieni voti” dalla “gratitudine” dei suoi colleghi, “esperti” della “balistica”. E delle balle che sparano più dei “fendenti” del centravanti di “sfondamento”.
Elvira è una patita del Pescara, tanto che lavora per un canale locale, che viene trasmesso a orari improponibili, ma che, “al bisogno”, da “bisonti” bisogna, eh già, registrare solo per la sua “tenuta” da “competente” del tuo “fuorigioco”.
Che “tiro”.
Sì, su Twitter mi ha “fermato”, solo perché le ho “inoltrato” una mia foto “ritoccata” con la scritta, un po’ “slavata”, “Voglio toccartela”.
Che c’era di male? Lei, di mani… ne sa… “benissimo”.
Ma Elvira è simpatica, fino a prova contraria sono come Steve Everett alla Clint Eastwood, appunto, e nessuno mi condannerà alla pena di morte solo perché sono “arzillo” di pene.
Però, “quella” più odiosa, da scopare “a sangue“, nel senso truculento di Rob Zombie, è senza dubbio la “radiocronista” della sua figa di legno, Cercato Flavia.
“Appoggiata” sempre da un trio che le fa da (s)palla, quel terzetto manicomiale della Gialappa’s Band, “forchettone” di “banditi” con diritto alla cazzata, imbandito da Taranto Carlo (meglio Nino Taranto, Totò lo sapeva), Gherarducci Giorgio, uno “triste” come Carducci del “pargoletto” (cioè, Giorgio è un porcone) e da Santin Marco.
Vedi che il teorema non fa una piega?
Ogni primo pomeriggio, appena hai finito di pranzare, semmai pasta col pesto, ti sintonizzi a quest’emittente di R101, ove le “evacuano” escrementizie di grana grossa, e ti viene voglia di “pestarla“.
No, non la volpe e l’uva. Da “spremerla” ché vada a vendemmiare.
Questa stupida ce l’ha sempre con gli “sfigati” e, appunto, va sempre a par(l)are delle sue “limonate“.
La “puttana(ta)” di oggi era incentrata su un articolo odierno comparso su “La Repubblica”, inerente i geni incompresi che han subito parecchie umiliazioni prima di essere capiti.
Cioè, la storia della mia “complessità”, tutt’ora “imprendibile”.
“In compressa…”.
Al che, telefona un’impiegatina e rivela che, oggi, ce “l’ha fatta”.
Si reputava bruttina durante l’adolescenza.
Ma, “grazie” ad apportuni interventi chirurgici, ha ridotto il naso e allargato le tette.
E anche le “cosce”.
Per di più, a completare l'”opera” (d’autodistruzione “imbellettata” alla Alba Parietti), proclama ai quattro venti (dell’etere e di chi non è più “etereo”) che è “pienamente soddisfatta” perché il suo “fidanzato” è stato (con)vinto a usare il “deodorante”. E “spruzza” da chi ce l’ha, ecco, profumato.
Sì, il suo ragazzo sarà un pupazzo, di nome Mirco.
Senza dubbio, un carabiniere dell'”arma”.
Ho detto tutto.

Firmato il Genius
(Stefano Falotico)

  1. Un tram che si chiama desiderio (1951)
  2. Bulli e pupe (1955)
  3. Fronte del porto (1954)
  4. Il selvaggio (1954)
  5. Il padrino (1972)
  6. Superman (1978)
  7. Il boss e la matricola (1989)

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