Buon compleanno a un genio “a metà”, forse solo immenso
Brian (Russell) De Palma, missione artista, regista “ridondante”, autoreferenza, Ego centrato, centimetri di sensualità nella Donna, spiata, “voyeurizzata“, spogliata, “scopata” con la mdp, “sorvolata”, ammirata, leccata, platinata, abbellita, adorata, “rinunciata”, “evirata” con misoginia, fatalmente “perseguita”, “stalkingazzata” dalla sua ossessione “perversa”, dalle sue luci rosse, “vulcanizzata” nell’erotico più rosso, “cremisamente” desiderata, respinta, “collantinizzata” dal suo Occhio “gelatina”, “kitsch“, sofisticato, eccessivo, “manieristico”, smodato, “troppo che stroppia”, “ripetitivo”, indagatorio, “fugace”, “sclerotizzato” di stroboscopie, una Donna “microscopizzata” da un’entomologa passione “stuprata”, lacera e persa, sgombra, ador(n)ata, elevata.
Brian De Palma, amico delle avanguardie che hanno rivoluzionato il Cinema degli anni ’70. Compagno di “sbronze” di altri italoamericani che hanno fatto la Storia, Martin Scorsese (gli “rubò” il Rubin “di” De Niro prima che lo Zio lo deflagrasse nell’esistenzialismo “puritano” e “pacifico” di Travis Bickle) e Francis Ford Coppola (come Marty…,gangsterici, e come per Scorsese, appunto, “iniziatore” della mitologia “corleoniana” d’un De Niro “alle prime armi”, eh sì, è stato Brian a scoprire Bob… e a “raccomandarlo” agli altri “padrini”).
Ma a differenza degli altri due, più “sobri” e sempre “se stessi”, Brian ha seguito sempre un percorso tutto suo, anche quando ha girato “per commissione”.
Ieri sera, discutendo con un mio amico su Facebook, da Boogie Nights siam arrivati a De Palma. Vi sembra impossibile? Non lo è proprio. Pigliatevi quella scena (a)ritmata in cui Wahlberg e John C. Reilly sono nella “tana” dell’orco Alfred Molina, e capirete presto che quelle sincronie visive vengono da Scarface, modulate e “scremate” nel gusto lieve d’un Paul Thomas Anderson più geniale del sovrumano che s’è compiuto.
“Breve” lista dei film che non vengono molto amati ma di cui il Genius e Brian De Palma ne siam “vittime e carnefici”. fottendoceli nel “girare” quel “cazzo che vogliamo”.
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
- Mission: Impossible (1996)
L'”Incipit” d’una saga di successo nasce proprio nel “già visto” reinventato di “elicotteri visivi”. - Mission to Mars (2000)
Perché credere alla NASA che, bugiarda di naso, ci nasconde le “vere” origini della razza umana?
La verità è la “finzione” dell’immaginazione, su Marte, Pianeta dei sogni proibiti. - Black Dahlia (2006)
Tutti delusi perché s’aspettavano una trasposizione “fedele” al capolavoro di Ellroy.De Palma, al solito, “pensa” anche la Letteratura come più gli alletta. E filma un mistero sospetto, filtrandolo secondo le sue “distorsioni”, anche solo percepite “a pelle”. “Povera stella”.
- Redacted (2007)
Tutto è stato “detto” sugli stupri delle “milizie”.
Ma forse, ciò che è (dato per… cento) certo, è solo un dubbio che t’angoscia.
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