Non tutti hanno 69 anni con due Oscar all’attivo del propria carisma di “radioattiva” po(po)larità.
Sì, dovete sapere che in data 17 Agosto, con “trenta” di differenza (sì, “misurando” par che a uno tiri nelle nere e a uno nella Nemcova), sono nati sia Sean Penn sia (il) Robert De Niro a cui, per “favoritismo”, regaleremo questa in onore al suo starsene “spaparanzato” nel “giardin” di Alice a “meravigliarla” quando non è l’anniversario del suo “concepimento”.
Se me lo concederà, lo sposterò anche altrove per intagliarla d’un più abbellito omaggio. Or che Ferragosto è (tra)passato, per me fu “traballante” e poco “ballato”, ma danzai ubriaco al “Bar del por(ti)chetto”, luogo celeberrimo ove una “servitrice” assaggia il profumo “alcolico” delle tua labbra, sporgendo il seno in “segno” di “perpendicolari” gratitudini alla “longitudine”, si spera più “longeva” possibile, dunque (im)potente, del tuo Sguardo “orizzontato” ove casca l’occhio di “Beato chi s’incunea, per un pigliamola godendo il più (al)lungo e pigiando”.
Breve digressione a “formato erezione”
Sì, sono irrimediabilmente uno stronzo. L’altra sera, una Donna “testò”, tastando più del “durevole”, quanto, se dalla mia testa non ne se ne cava un “buco”, dalla “sua” (s)cava solo il “mio”, che qualche volta se ne “accoda” tra “Un po’ qui e un po’ lì, basta che sia Piacere lilla”.
Nella mia “vita” tutte me “la” danno, senza badare a (s)conti dell’oste. Sì, non ho i soldi per cene a base di ostriche, ma “le” lastrico col mio “elastico”. La celebre “fionda che sfonda”.
“Vergando” poi il mio sangue (d)eluso in diari esistenzialisti nei quali posso “rintanarlo” da poeta maledetto che nasconde molto “pene” i suoi “letti”.
Se Rimbaud mi fa un baffo, Sacha Baron Cohen mi taglia la “barba”, divertendomi con le sue pettinature.
Applauso!
1943, da non confondere con il “19-73” di James Blunt, perché Bob è dei seventies ed è a un passo dal 7 davanti allo zero.
Come dire, sette nani vanno con Biancaneve, “sbiancandola” del tutto.
E Bob va con Grace Hightower, “inseminandola” artificialmente. Sì, sebbene Robert sia stato un mandrillo, non può competere con quel che “fu” Anthony Quinn, detto il “mandolino arzillo”.
Ora, chi non conosce il mio amore “omosessuale” per De Niro, credo che sia un “eunuco”.
Su migliaia di miei scritti, l’80 per cento di essi verte sulle vertigini infatuate del suo “neo”.
In casa mia, ho perfino il testamento della morte di Bob, da Lui “autografato” in segno d’“interscambio”. Se ne frega, come abbiam appurato dalle sue amanti, del “razzismo”.
E mi tratta da (im)pari. Sì, oltre a VHS del periodo “fascista”, rilegati di copertina “marmorea” come l’Altare della Patria, ho numerose biografie “non autorizzate” in cui mi confessò, “generoso”, di come sul set di Ronin, fra un Jean Reno e uno Jonathan Pryce, un caffettino e una Polaroid alla Torre Eiffel, se “lo” dava a gambe per uno “scandaletto” sessuale con una “baronessa” che, anziché usar i sandali sui viali, con Lui si “saldò” di saldi, regalandogli attimi di felicità nella malinconia di Frankenheimer.
Mi parrebbe pleonastico scrivere memoriali e saggi “monografici”. Mi concentrerei, per l’occasione, sulle sue “bombate”. Ops, scusate, volevo dire “bobbate”.
Dichiarate e non…
Il clan dei Barker
Sì, pare che De Niro si sia “sverginato” con Shelley Winters, salvo “raccomandazione”. Il “grande” amore. Come Loretta di Cape Fear. “Identico”. Loretta gli spezzò il Cuore, Shelley “lo” lanciò nel firmamento.
Novecento atto I
Non tutti sanno che il nostro Berlinghieri, ben diverso da Berlinguer, girò la chiave con Stefania Sandrelli.
New York, New York
E qui, invece, fu fregato dal suo regista, Martin. Sì, Liza la diede allo scopritore del suo “talento”.
Innamorarsi
Nessuno dei due vuole confessare la verità, durante le interviste, a proposito di chi sia il migliore.
Robert De Niro: – Meryl Streep è la più grande attrice vivente.
Meryl Streep: – Rigiro i complimenti.
Quando c’è così disinteressato interessamento, c’è sempre stato un “innamoramento”.
Sì, il topo scovò i gatti.
Lo sbirro, il boss e la bionda
Ma davvero De Niro si è scopato Uma Thurman? Certo. In questo film c’è anche una scena ai limiti dell’hard. Più esplicito di così…
Heat La sfida
De Niro è stato con quella gnoccolona di Ashley Judd? Senza dubbio, non si può “smacchiare”. Infatti, da me, tale capolavoro è stato rinomitato Heat, il calore della (s)figa. Perché nel film se “la” fa il suo amico Val Kilmer, nella “re(g)ale…” altro che Amy Brenneman.
Nascosto nel buio
Elisabeth Shue. H in mezzo, che inghippo.
Tags: Ashley Judd, De Niro, Naomi Campbell, Stefania Sandrelli, Uma Thurman