Viaggio, pasciuto da una magrezza che si scarnifica nel castano mio imbrunir di tramonti senza “verde” speranza e or albeggiati di “maieutica” che aleggia al fin d’addomesticar i vostri peggiori istinti bradi(pi) da branco e intimarvi a girar un “film” intimistico con la Donna che amate ma solo “(am)mirate”. Ah, quelle cosce come, mirabolanti, leccan la vostra superficie di palpatina nell’occhiatina.Vi conosco, eh? Ho fatto due anni di militare a Cuneo. So “pene” di qual pasta è fatto il vostro “volar(lo)” di fantasia. Su su, sempre più su, e sempre più in “basso”, per una discesa tragicomica al Piacer desiderato eppur poco consumato, dunque solo “desinato” nel seder “assiderato”. Sì, le vostre rughe, quell’“aggrottarvi” di spasmi non si “schiuma-ah ah-ah no, ano” ove le levigate vostre carnalità (pre)tenderebbero.
Sempre schiavi di lavori a cui vi prostituite per “stipendiar” la prostituta che “incalzerà”, cagna, nel vostro sfogo, stizzendo, “strizzando”, attizzando la frustrazione nel tizzon “ardente” ché, fra le sue gambe, vien “imboccato” per una pueril carezzina ad ammansir la rabbia d’una vita da scalzacani strozzati dalla catena di montaggio di “sbullonar” con una del “pi(s)tone” da montar!
Ah, dei “pistacchi” che, prima “pittate” di “leccata” e poi, di pistolotto, siete “pisellini” deboli quando vi smonterò la testa! Ma con chi pensate di “moralizzare?”. Siete che voi che penerete. Siete dei tristarelli, tetri scemotti. Io vi penetro! E “penzolerete”. Avete incontrato l’Uomo che inchiappetta tutti, compresa vostra moglie, l’unica meretrice degna del mio “petrolio” zampillante. Sì, “trivellando” va l’orgasmo “sgolante” e molto “sgorgando”. La mia vita omaggia il genio che è in me, con buona Pace dei miei cospiratori e di chi congiura al fin che possa cader in rovina. Con “alta” probabilità di “spiccate” erezioni, “rovinerà” e “sguazzerò” in Lei, per la “benedizione” del pesce-piovra moltiplicato, libero dai vostri papà e “papaline” di “pappe”, ma di liquido “seminale” come l’effervescente acqua Guizza. ll Papa e reverendo sono io! Questa è la mia Chiesa, e decido che vi spogliate, “scambiandovi”.
Applauso!
Che la Madonna v’accùmpagn’, campagnoli a braccetto con l’accompagnatrice.
Fidatevi, il cane perde il lupo ma si vizia, abbaiando nel “baciarla”. Branco(la).
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)