Il ghigno “buono” potrebbe incattivirsi per i cattivi, e non lasciarli stare, ma di asce “sciarvi” dentro, “innevandoli” un po’ nella “bufera” dell’imbufalito
Gente irriverente che, sanguisuga ed, “esanguemente”, già (s)morta, il cui massimo, sadico divertimento, “al sugo” e sanguinolento, è insudiciare le coscienze altrui, macchiandole di (pre)giudizio e villani assedi alle loro scelte di vita, a cui “arbitrariamente” lesero il libero arbitrio, “arbitrandole” per “abitarne” l’anima.
Ah, io son liscio ma non m’eliderete, no, non sono Linus né liso. Il “villain” sono io!
Gente che, stavolta, ha incontrato il cosiddetto, e non ossidabile, osso troppo duro, che non si spezza neanche se mi “piegheranno”, per un po’, con le loro “spiegazioni” per arrostirmi come uno spiedino.
Tali predoni saran appiedati dopo avermi “appestato” e aver calpestato, di poche “strisce pedonali bianche”, ma d'”investiture” calunniose nel turbinio frenetico della loro corsa impazzita all’oro e al loro “orto”.
Eh sì, gli orchi potrebbero incontrar un “fior fiore” d'”oca”, il cui malocchio si sta ritorcendo contro ancheggiando loro intorno, dopo il loro “torchio”.
Di come la folle strega fu distrutta da un “folletto”
Sì, ho sempre sospettato delle sicule, tanto “sicure” di sé quanto sempre nelle chimere e nelle “chiome”, soprattutto della loro “erogena” genetica frigidissima.
Molti “millenni” fa, un esemplare di questa specie rivoltante, volle rivoltarmi come un calzino, per pur diletto che “la” allietava nel prendersi “giogo” d’uno che non amava i “letti” con le tette ma era depresso sul “materassino” del mare burrascoso.
E ne voleva incasinar il cervello, per poi “sollazzarsela” col bordello del marito lordetto, di “budini” da “cioccolato” anche nei tinelli.
“Lei” che, di mattina “insegna(ntucola)” alla lavagna, e “lui” alcolista fra le vigne con una pancia sbudellata da troppi bignè.
Sì, è un pasticciere, che osò con me di troppo “(r)osé“, ossessionato, piccin qual è, dal sesso con la sua “piccioncina”, e voleva appiccarmi fuoco perché io, invece, ero tipo da rose rosse.
Eh caro flatulentone, sei stato “pasticcione” con la persona che volevi “guarire” con dei “forni crematori”, e invece ti (s)cremerà la faccia proprio dei tuoi “pasticcini”.
Consigliamo a tale famiglia di recarsi in libreria fra un mese, e di precautelarsi se si “oseranno”, appunto, a “denunciare” le persone di “schizofrenia”, solo perché non sono dei maiali come loro.
Sentiti “in bocca al lupo!”, dunque!
Firmato il Genius
(Stefano Falotico)
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