Notare lo sguardo di Hanks sullo sfondo. Par che pensi: adesso Julia o gliela dà o gli fa pelo contro pelo. Questa è cazzuta.
Scusate se mi ripeto. Se persevero. Se insisto. Se ancor infoiato mi energizzo. Mi scateno, scalmano ma vi compatisco.
Sì, veramente. La dobbiamo smettere coi luoghi comuni. Cioè che Freddie Mercury ed Elton John li ascoltano e ascoltavano solo i froci, che Maria Callas è la cantante degli sfigati e dei malati, che Bon Jovi è un parrucchiere per signore, che Bruce Springsteen è amato dai cafoni.
Veramente, non se ne può più. Tom Waits invece, per voi, è il cantante dei duri e David Bowie un ex mezzo transessuale che piaceva a Keanu Reeves. Un uomo Matrix e piccolo Buddha che amò il profumo del mosto selvatico ma si fece fottere Winona Ryder da un Dracula/Oldman nel senso proprio di vecchio. Old-man. Sì, questo decrepito che riesce a ringiovanire perché ha letto tutto Proust e dunque sgomma nei cunicoli del tempo e sgattaiola lupesco nelle notti infinite d’un suo Benjamin Button straordinario.
Capolavoro!
Mi sembrate come la barzelletta di Montesano:
– Lei di che sesso è?
– Io sono bisex.
– Nel senso che c’ha du’ cazzi?
Siete indecisi, dovete optare per qualche cazzo. E sia soltanto uno. Non chiedete troppo, donne. Non ci sono cazzi che tengano. Nessuno oramai più di 5 minuti riesce a tenere. Tutti patiscono l’eiaculazione precoce. Uno tu ne beccherai ed è già troppo. Abbi fede. Quindi, vai a confessarti, zoccola.
Sì, in questa società oramai andata a puttane, e qui pontifico, sì, moralizzo come Stanley Kubrick, non siete più né carne né pesce. Il vostro pesce è venduto al mercato assieme ai granchi che continuate a prendere. Anziché andare avanti col cervello, andate all’indietro, pigliando il vostro uccello e ficcandovelo da solo in masturbazioni mentali che hanno perduto il tripudiante amor perfino per sé stessi.
Ah, ogni giorno oramai mi sparo le comparisons, cioè le comparazioni, fra il vero incommensurabile, dunque incomparabile e non impanabile Mercury e Rami Malek sul palco di Wembley. Mi emoziona, dà carburante al mio spingere.
Sì, io spingo… soprattutto perché spesso sono stitico. Ma pur sempre meglio delle vostre cagate.
L’altra sera ho parlato con una ragazza. Non soffre di asessualità, codesta, io qualche volta sì. Vedo Emily Blunt in bikini e faccio finta di non vedere. Zuccherando, supercalifragilistichespiralidoso, la voglia di naufragar con lei in maree libidinose, schiumanti nel cantare da Mary Poppins con tanto di brindisi e spumante. Speriamo fra le sue poppe. Ma questa qui sta peggio. Anche se vede tre uomini nudi, continua a cantare con Raf, ma a suo dire è pansessuale.
Anche tal termine ora va di moda? Pansessuale. Mah, di mio conosco il pane integrale, il pan Lariano, il panettone, i penosi. E il pene toscano e tostato. Sì, il pene tostato è buono. Va infilato, a mo’ di toast, appunto, sopra e sotto due fettine di carne magra, sì, con tanto di mozzarella fumante.
Oh, cazzo. D’altronde, una delle massimi fantasie maschili è fare sesso con due donne in contemporanea.
E non l’ho mai capita. Perché due? Non è meglio una cinquantina? Ercole se ne fece 50 in una sola notte. Io posso arrivare a 51, tu invece a 47 morto che parla. Sì.
Ma sì, abbondiamo. Basta con le codardie da Don Abbondio. Si castrò lui nella vigliaccheria e voleva castrare pure Renzo. Dando retta ai bravi.
Sì, Don Rodrigo aveva una relazione proibita con l’Innominato, un flirt innominabile, così come Salvini con Berlusconi, ma questo il Manzoni non lo scrisse perché altrimenti doveva lavare i panni (sporchi) in Arno e, anziché unificare la Lingua italiana, avrebbe appoggiato quelle malelingue dei leghisti. Da Bisanzio a Salerno ci unisca un solo motto! Andiamo in moto nello stivale con tanto di sgommate a chi invece scarica la sua benzina nelle pompe di quelle dei viali con gli stivaloni.
Date quest’Oscar a Malek e non scassate i coglioni.
Basta, cos’è questo casino? Che fa quell’altro? Si fa mantenere dallo Stato ma vuol fare l’amore con le impiegate comunali. Quello invece inneggia al nazional-popolare e va con le provinciali. Tu, invece, giri per il mondo ma nessuna te ne giri. Sì, i cattivi ti raggirano ma tu, facendo spallucce, sbuffi da snob della minchia, fai finta di fottertene ma, secondo me, sei solo fottuto.
Uno ha detto che The Mule è un film lento. Questo è un demente. È lui lentissimo.
Ha visto, prima di entrare in sala, la locandina, no? Si presume, almeno che…
A cosa pensava di assistere? A un film con Van Damme? Che il signor Jean-Claude gli spacchi la cap(r)a con tanto di sforbiciata carpiata su spaccata aerobica del suo culo spappolato.
E basta anche con Alessandro Gassman e Jasmine Trinca.
Di mio trinco perché mi piace ubriacarmi e sono solo Gas-Man. Cioè uomo gasato, completamente fuso, frizzante quando beve l’Uliveto e rizzante se vede una donna orgogliosa di esserlo senza veto.
Volete pormi altri divieti? Ancora mettermelo nel didietro?
Andate a farvelo dar nel cul!
E cazzeggio ininterrottamente. In quanto bon vivant, metto su la musica di Vivaldi, basta coi vandali e coi frati e i loro sandali, basta anche coi facili soldi.
Qui io non mi svendo. Ma se lo volete, donne, sebbene pagherete cara la pelle, ve lo sventolo.
Scusate: ma voi davvero credete a tutte le cazzate che vi rifilo?
Ah sì? Fate benissimo. Meglio le mie cazzate di quelle del novanta per cento della gente. E di quelle che vi sorbite dalla tv.
Le mie cazzate sono cazzute, non sono castrazioni, castronerie, porcate da cazzari. V’inducono a svegliarvi, trimoni! Tromboni!
Son cazzate di classe. Cazzate che hanno il gusto dell’uomo giusto che sa mordere un panino con tanto di buon vino e arrosto di te, donna, condita col bruciante dito.
E, se non ti vanno a Genius, ancor t’aggiusto.
In quanto oggi Ludovico Ariosto e domani rustico, fra un po’ sarà Agosto ma stasera mi mangio un’aragosta.
Costi quel che costi. Dammi anche quella costoletta. Va spolpata.
Cammino e, camminando, talvolta inciampo. Ci son sempre delle merde in giro e raramente riesco a schivarle.
Bisogna schifarle.
La profezia di Malachia disse quel che predisse. Evviva Ulisse! Oh, issa.
Ora, parte la rissa!
Ribaltiamo questo sistema fascista d’ipocriti e ricordate il giuramento d’Ippocrate.
Ogni malato, a prescindere da razza, religione e cultura, così Ippocrate disse pressappoco, va curato.
Anche se è un criminale. Voi lo siete, malfattori e ignominiosi, bugiardi traditori.
Ma io vi curerò dalle vostre malie e malattie, mentali e non, regalandovi un mondo migliore.
Così sia scritto, così sia fatto.
di Stefano Falotico
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