Sì, oggi pomeriggio, dopo un lauto pranzo, in occasione del compleanno di mia madre, sono andato a fare un giro. Al che, dovete sapere, che dalle mie parti, sebbene abiti in periferia, hanno aperto oramai da anni un’università. Credo sia la facoltà d’ingegneria. Roba che non m’interessa. Ho scelto il giorno sbagliato per far “due passi” in macchina. C’era un pienone, con tante automobili strombazzanti. Sì, è stato il giorno delle lauree e tutti gli studenti uscivano festosi dal caseggiato con la “coroncina di spine”, inconsapevoli del mondo che li attenderà. Sì, edificheranno palazzi che, al primo battito di vento, crolleranno e, per inadempienza ai loro studi, fatti col culo, saranno accusati di omicidio colposo. Quindi, li rinchiuderanno alla Dozza, celeberrimo carcere bolognese. Ove resteranno dieci anni e poi, una volta scontata la pena, dovranno ricostruire tutta la loro vita, mattone su mattone, partendo proprio dal cantiere limitrofo all’università da loro frequentata. Riciclandosi come formiche operaie. Sì, c’è un cantiere sempre in quella zona universitaria, perché stanno mettendo su questo cazzo di People Mover, una sorta di trenino “galleggiante” nell’aria che collegherà la Stazione all’Aeroporto. Roba che uno fa prima a farsela a piedi. Proprio dei soldi buttati nel cesso.
Comunque sia, visto che c’era un traffico della madonna, ho dovuto sostare adiacente all’entrata dell’università. E, immobile, ho ammirato di “belvedere” tutta una serie di cosce femminili notevoli.
Soprattutto una donna, ottimamente equilibrata di forme graziose e voluttuose, ha attirato la mia attenzione e “tirato” anche qualcosa che ho dovuto bloccare col “freno a mano” del mio sublimarla subito. Sì, era in compagnia di un ragazzone palestrato e dunque i miei occhi, in maniera furbesca, sì vedevano il suo fondoschiena marmoreo, ben diluito in una minigonna floridamente attraente, ma allo stesso tempo dovevano far finta di non vedere. Insomma, se una donna di questo livello ha già il suo uccello, come si suol dire, non bisogna darlo/a… a vedere, occhio non vede, cuor non duole.
Sì, so, ragazzi miei, che vi struggete perché la donna dei vostri sogni, che tanto vi lascia insonni, sta con una testa di cazzo insopportabile, e per voi son dolori che alleviate con frustranti seghe pesanti.
Ma è la vita. Non si può azzardare laddove il vostro azzardo potrebbe farvi patire pene… dell’inferno. Perché, se vi va bene, vi beccherete un mal rovescio, se vi andrà male, come infatti già è andata, c’è sempre il canale del Tubo a luci rosse per compensare la fregatura e per sfregarvelo un po’. Eh sì.
Meglio di niente, no?
Ora, questo lungo… discorso per dire che, potete incazzarvi quanto vi pare, ma Netflix è come le donne. Siete dei romanticoni che sognate il Cinema sul grande schermo e invece questa piattaforma sta monopolizzando il modo di fruir della celluloide, e tal processo, che vi piaccia o meno, non si può fermare, cresce di ora in ora e “contagia” anche chi prima disdegnava lo streaming ma inevitabilmente vi ha abdicato, così come le donne, che non ve la danno, vorreste che fossero una vostra esclusiva e invece, a malincuore e a fegato amaro, scoprite che si scoprono con altri. Tutti oramai ne “fruiscono”, tranne voi, rimasti indietro. Ah ah.
Ecco, vi spiego una strategia “infallibile” di approccio. Andate da una donna che vi attizza in chat su Facebook e scrivetele… ho letto i tuoi post, sono molto malinconici, pari sfiduciata, vorrei credessi ancora all’amore, e spero t’innamorerai di me.
Lei vi risponderà: – L’amore non si sceglie, è lui che sceglie te.
E voi: – Infatti. Io sono l’amore e ti ho scelto. Chiaro?
Ah ah.
Sì, probabilmente il suo ragazzo vi spaccherà la faccia, ma dovete comunque calcolare la possibilità che possiate essere voi a metterglielo in quel posto… liscio e caldo.
Sì, Marchionne sta morendo. Forse è già morto.
Molte sono come le macchine della FIAT, alla prima “botta” vanno giù di carrozzeria. Sì, dopo essere state sverginate, imbruttiscono e diventano chiatte. E si lasciano “sfasciare” a destra e a manca con una facilità incredibile.
Voi, invece, donne lussuriose, “lussate” e di lusso, venite… dal meccanico che sono io e sarà un Crash al bacio.
Dopo questa porcatella, vado a prepararmi un caffè con la cannella.
Cosa faccio di lavoro? Fuori dalla mia porta, c’è scritto: aperto dalle 9 di mattina alle otto di sera.
Il tariffario è a ore: più duro e più incasso.
Nel senso che è proprio dura e io di botte ne prendo un casino. Eh sì, un casino… la mia vita.
Ah ah.
Un bordello!
di Stefano Falotico
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