Attori bolliti: Sylvester Stallone, una fama legata a personaggi che riescono a prendersi la rivincita

09 Jul

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Ebbene, so che mi detesterete per essere andato a parare sul beniamino della vostra infanzia, l’idolo che ha accompagnato i più verdi anni spensierati della vostra vita, perché nei vostri sogni da infanti proiettavate in lui, colosso muscoloso dal viso buono, ogni aspettativa e immaginavate fantasiosi un giorno di potervi rivalere di ogni angheria che già piccoli subivate, immedesimandovi in Sly, sì, questo è il suo “nickname” storico.

Parlo di Sylvester Stallone propria ora che ha terminato le riprese di Creed II e fra pochi mesi inizierà Rambo 5? Sì, pare che stavolta non useranno il consueto numero romano a enumerazione di questo capitolo della saga, a differenza di quello che han fatto appunto col succitato spinoff del franchise su Rocky Balboa.

Proprio per questo lo voglio simpaticamente sbertucciare. Perché, in fin dei conti, nonostante tantissimi film, Stallone a settantadue primavere suonate, in cui le ha suonate a tutti, in realtà non ha mai saputo emanciparsi dai suoi due personaggi che l’hanno consacrato, Rocky Balboa, appunto, e John Rambo. E invece io gradirei che, alla sua età, tralasciasse gli affetti nostalgici, quasi patetici, e sfoderasse gli ultimi colpi, dimostrando la sua peraltro mai del tutto comprovata versatilità con personaggi di altro genere.

Ma Sylvester Gardenzio Stallone, sì, questo il suo nome completo all’anagrafe, non cambierà mai.

Wikipedia recita esattamente così: Sylvester Stallone ha legato la sua fama all’interpretazione di personaggi che riescono “a prendersi la rivincita su una società spesso chiusa e corrotta, superando avversità e ingiustizie grazie alla propria forza di volontà e fisica”.

Tutto parossisticamente vero nel semplicismo schietto della filosofia di mondo di Sly, l’uomo che si piega ma non si spezza e che risorge dalle ceneri, sconfiggendo i pregiudizi e le ostilità, dovute a mentalità sovente bastarde.

Sì, però non è riuscito a combattere la limitatezza di sé stesso, ripiegandosi sempre più narcisisticamente nel riproporre, pur con piccole variazioni sul tema, la solita annoiante e prevedibile solfa.

Lui contro tutti in one man show alla lunga tediosi e già visti.

Film dal solito canovaccio, lui messo in condizioni semi-disperate che deve salvarsi da situazioni difficilissime, facendo affidamento sulla sua possanza fisica e sull’indomita sua tenace grinta. Oppure salvare persone più sfigate di lui.

Sarà per questo che, trascurando involontari scult, come Cobra, e film godibili ma telefonati e abbastanza ovvi come CliffhangerSorvegliato specialeDaylight, Stallone il meglio di sé l’ha dato insospettabilmente in pellicole d’autore e in ruoli più sfaccettati?

Pensiamo a I falchi della notte, al suo ruolo di capitano, portiere miracoloso del retorico ma commovente, emozionantissimo Fuga per la vittoria del grande John Huston, o al suo sceriffo sordo da un orecchio e mezzo tonto dello splendido Cop Land di James Mangold, ove non sfigura affatto con campioni di razza come Harvey Keitel, Ray Liotta e Bob De Niro. Anzi…

In queste pellicole Stallone ha dimostrato di essere un attore che poteva dare molto di più e non soltanto un’icona action à la I mercenari e compagnia bella.

E a me, da ex suo enorme fan, dispiace non poco.attori-bolliti-sylvester-stallone-03- attori-bolliti-sylvester-stallone-02-

di Stefano Falotico

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