Ora, ieri son stato al bar, non c’era anima viva, come si suol dire, non fiatava una mosca, silenzio tombale come sulla vetta del monte Everest. Solo delle tazzine di caffè che ballavano il tango nel mescersi all’aroma del locale stagnante, mentre la cameriera, o barista, chiamatela come cazzo volete, faceva i gargarismi per allentare la noia nello snocciolare un po’ di vodka nella sua gola rancida. Donna cinese, dagli occhi a mandorla intagliati nel suo orientale fascino da chi non deve chiedere mai un altro film di Kitano. Sì, lei basta a sé stessa, in quanto incarnazione di ogni saggezza trascendente che oramai non si cura neppure dei suoi denti né abbisogna di guardare film malinconici per sapere di essere mesta come un dolce bambino nella siesta, in Messico, dove calienti gonze giocano col “sombrero” di orgasmi pallidi che si riscaldano sotto gli alberi di ulivo, e poi vanno dai loro bebè a rifornirli di latte materno, dopo che quelle mammelle furono succhiate dai lor amanti desperados.
Ecco, invece stamattina lo stesso bar era affollato, gente di ogni dove che beveva litri della loro festosità, dopo le abbuffate di ieri. E aspetta la seconda stagione di Westworld, per illudersi che non vive nella tetra Bologna ma in un videogioco rustico.
E io, con discrezione, con aplomb da Charles Grodin, da “contabile” dei miei gesti distillati con moderazione, bevvi un caffè tiepido come lo scandirsi di una fotocopiatrice nel silenzio delle sue stampe monotone.
Al che, mi sovvenne questo film di Martin Brest e mi recai su Movieclips su YouTube per riguardarmi tutte le clip. Sì, una commedia brillante piena di action come non se ne fanno più, puri anni Ottanta ingenui immersi in una storia che fila liscia come l’olio, fra inseguimenti rocamboleschi, battute ficcanti e un De Niro magnifico, all’apice del suo carisma, con questa pettinatura dal capello corto, magro e atletico, dinamico, col piglio dello stronzetto ch’è un vero lupo di mare, che fuma sigarette a volontà col ghigno sardonico tipico del Bob d’annata. Ammicca, giochicchia con le sue smorfie senza eccedere, è spassoso, ed emana una personalità da far paura.
Insomma, sparatevelo ancora.
Buona Pasquetta a tutti e, ricordate, indossate i jeans e il giubbottino di pelle nera.
Sarete dei veri Jack Walsh e, se una donna vi chiederà di offrirle da bere, bevetevela. Poi, cacciate un ruttino, in quanto cacciatori di tailleur che lasciano le sobrietà agli uomini tonti di vera imbecillità.
di Stefano Falotico
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