Il terremoto non mi sconquassa e son ero(t)ico Capitan Fracassa

24 Aug

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Mi stavo lietamente masturbando, stamane, con due mani, quando proprio nel momento precedente lo schizz(at)o mio ho appreso immantinente, in mattinata, questa notizia immane. Rieti e provincia son state messe sottosopra da una magnitudo tremenda che ha agitato la popolazione e reso vittime donne e soprattutto bambini. Costernato, “dismisi” la mia pratica “autoreferenziale”, in verità riferita a una figa “virtuale” che non poco mi stava scombussolando, e lessi con attenzione, collegandomi poi al notiziario internautico. Poco dopo aver lavato le mie mani, vissi con partecipazione questo sangue lordato d’innocenza e piansi nel gemito “orgasmico” dell’impotenza. Una notizia sciagurata a cui il mio ironico cinismo masturbatorio fa pene, no, pena. Bisogna rammaricarsi e fingere che ci dispiaccia. Quella donna mi piaceva e non potei finire il terremotante su e giù andando con moto. Niente da fare, rimango (ere)mitico…

Uomini, scherzate sulla morte, tanto prima o poi crolleremo. Intanto, di “colla”, ancor (bar)col(l)a.

Colando a picco di vergogna, picchia duro, quasi ammosciato.

 

 

di Stefano Falotico

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